Proverbi napoletani – Fratu mio bbello, te voglio vedé bbuono…

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Fratu mio bbello, te voglio vedé bbuono, ma meglio ‘e me no.
Fratello mio bello, voglio vederti agiato, ma meglio di me no.
Purtroppo, spesso, anche tra familiari c’è molta gelosia e competitività.

Proverbi napoletani – Fratu mio bbello, te voglio vedé bbuono…ultima modifica: 2017-08-09T15:53:35+02:00da dilloallautrice
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2 pensieri su “Proverbi napoletani – Fratu mio bbello, te voglio vedé bbuono…

  1. Gentile Sig.ra Gianna Caiazzo,
    voglio, innanzitutto, esprimere il mio vivo apprezzamento per il sito “vongole napulitane”. Apprezzo, in particolare, il fatto che, in questo sito, la lingua napoletana venga finalmente scritta in maniera attenta e rispettosa del lessico e della ortografia.
    Proprio per questo, con spirito di collaborazione, desidero sottoporre alla sua attenzione due piccole osservazioni.

    La prima cosa che compare in testa alla prima pagina è sempre la data aggiornata scritta in napoletano. Ritengo però ci sia una svista, in quanto il giorno della settimana compare in italiano. Oggi, ad esempio , compare la seguente data: “Stammo a Giovedì 17 Austo d”o 2017″. Invece che non andrebbe meglio ?

    Nella pagina “Le voci di Napoli” è ripottato il richiamo che viene inteso come il consiglio del venditore di fichi, che sembrano essere migliori dopo la pioggia.
    Ricordo il venditore che andava in giro con una grossa sporta rettangolare in bilico sulla capoccia, colma di fichi disposti in bell’ordine ma, onestamente, non mi pare di aver mai inteso questa “voce”.
    Molto facile che sia una dimenticanza dovuta alla senilità incipiente incipiente, però la mia esperienza contadina mi consente di osservare che la pioggia non ha effetto benefico sui fichi maturi; piuttosto, li rovina facendoli spaccare e quindi inacidire.
    Tale “voce” sarebbe sicuramente giustificata per i funghi che, notoriamente, risentono dei benefici della pioggia … però non ricordo venditori di funghi ambulanti …
    Grazie ed ancora complimenti.
    Renato Grasso

    • Gentile Sig. Grasso,
      innanzitutto, grazie mille dell’apprezzamento che ben ripaga l’impegno e la passione che metto nella gestione dei miei siti e nell’intento di proporre la grafìa più corretta possibile della lingua napoletana. Mi fa notare che i giorni della settimana che compaiono nella data del sito sembrano scritti in italiano, devo dirle, però, che questa è effettivamente la grafìa corretta in quanto la “D” andrebbe scritta tal quale poichè solo nella pronuncia prende il suono di una “R” per effetto del cosiddetto “rotacismo” Però, tanti autori hanno scritto e scrivono con la “R” e le confesso che io stessa, a volte, trasgredisco in nome di una maggiore veracità.
      In quanto alla “voce” del venditore di fichi, devo dire che si tratta di un richiamo ascoltato e riferitomi da alcuni anziani di famiglia, oltre che ad essere riportato in un detto napoletano : Mo se magnano ‘e ffiche, mo che ha chiuoppeto! (Il periodo migliore per raccogliere i fichi è quello dopo una pioggia). [Da “Il libro di antichi proverbi e detti napoletani]
      Spero tanto di essere riuscita a darle delle risposte chiare e soddisfacenti e, nel ringraziarla ancora dei complimenti, delle domande e dei suggerimenti, la prego di scrivermi ancora qualora lo desiderasse.
      Intanto, sono lieta di poterla invitare a visitare la pagina Facebook di vongolenapulitane a questo indirizzo: https://www.facebook.com/vongolenapulitane
      Cordiali saluti
      Gianna Caiazzo

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