LA NUOVA FESTA DI PIEDIGROTTA A NAPOLI.

di Gianna Caiazzo

Dal 1° al 12 settembre ritorna la festa di Piedigrotta a Napoli, voi lo sapevate? Eh beh, stavolta, il profumo della notizia fresca fresca è stato sopraffatto dalla puzza dei rifiuti sparsi in giro..Ritorna la Piedigrotta dopo 25 anni,dunque quale momento più opportuno? Certo che ci vuole una certa capacità di programmazione o particolari doti di chiaroveggenza per far coincidere due momenti della vita della città così importanti e così contrapposti: il ritorno di una delle più famose manifestazioni napoletane ed un emergenza rifiuti senza precedenti. Luminarie, musica, mostre, visite guidate, sfilate di carri allegorici, la novena alla Madonna e per finire, i fuochi a mare. Il tutto per la modica cifra di  1milione  250mila euro. E… che c’e da dire? Ci fa piacere ! (?) Sperando che non sia un altro COPPOLONE! *

                            

* Anticamente durante la festa di Piedigrotta si usava divertirsi anche facendo degli scherzi. Uno scherzo molto frequente era quello di tenere fuori dal balcone, sospeso ad un filo di spago, un grande cilindro di cartone colorato, a mo’ di cappello, appunto, che veniva calato in testa a qualche passante ignaro che si ritrovava per qualche secondo al buio e disorientato tra le risate dei presenti. Ancora oggi, a Napoli, quando ci si sente raggirati, ingannati, truffati si usa dire: M’ hê fatto chistu cuppulone!”

 

Altri modi di dire napoletani

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Tradizioni napoletane.

di Gianna Caiazzo.

Oggi, 24 Giugno si festeggia san Giovanni Battista. Una volta questo era uno dei giorni preferiti per celebrare le prime comunioni. A Napoli, ancora oggi, tra i genitori di un battezzato ed il compare (o la commara) di quest’ultimo si usa reciprocamente definirsi “san Giuanne” in ricordo del Battesimo di Cristo. Una volta poi, la notte prima di questa ricorrenza, le bambine si divertivano a lasciare fuori dalla finestra un recipiente d’acqua in cui avevano versato del piombo fuso. La forma che il metallo avrebbe assunto sarebbe stato, all’indomani, rivelatrice del mestiere che il futuro, ipotetico sposo avrebbe svolto. Un’altra usanza tutta napoletana che forse ancora debolmente resiste, era quella di preparare, in occasione di un onomastico (soprattutto dei capifamiglia) una buona dose di cioccolato liquido ed offrirne ai vicini per renderli partecipi della festività. Nel giorno del proprio onomastico, infatti, ognuno doveva fare le “cacciate” ovvero doveva necessariamente offrire qualcosa di buono. Oggi, ad amici e colleghi, soprattutto se si ricordano di farti gli auguri, si usa offrire almeno un caffè:”Jammece a ppiglià ‘o ccafè ca ogge è ‘o nomme mio!”

Oggi è il mio onomastico ed io, come vuole la tradizione, offro virtualmente a tutti i miei webamici una bella tazza di caffè napoletano.

                                              
TAZZA DI CAFFE'
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