SPANTECÀ.

Significa smaniare, spasimare, desiderare ardentemente qualcosa o qualcuno fino a stare male fisicamente e moralmente. Deriva dal latino “ex-panticare” formato da e = “da, fuori da” e “panticare” che deriva a sua volta dal sostantivo “pantex”, pancia; quindi una sensazione che viene dal ventre. Un’ulteriore spiegazione la troviamo nell’analogo termine in lingua Catalana “pantejar” : Movimenti prodotti dalla respirazione faticosa che fanno andare e venire il ventre ed il torace. Ansimare.

Stessa origine per l’altro termine napoletano, “pànteco” che indica uno stato di malessere generale dovuto ad una gran paura o ad un’intossicazione, specialmente alimentare.

spantecà, spantecare


VRENZOLA.

Indica una donna (ma anche ad un uomo: vrinzolo) sciatta e malvestita, una stracciona, e per estensione una donna volgare nei modi e nel parlare. L’etimologia può ricollegarsi a “Brindolo, brendolo, brenciolo” (brandello) derivante dal latino “bràndeum” che significa pezzo di drappo, di tela. Oggi il termine “vrenzola” viene usato anche per indicare donne, e soprattutto ragazze, dall’abbigliamento “trash” (anche se spesso superfirmato) e dai modi e il linguaggio sguaiato.

Una curiosità: anche in Toscana si usa definire “brendolone” chi è abitualmente sciatto e malvestito.

vrenzola

VAJASSA.

Deriva dall’arabo “bagasch” che significa ‘serva di casa’ e tale primario significato ebbe nel vocabolario napoletano, tant’è che nel ‘600 Giulio Cesare Cortese scrisse il poema eroicomico “La vajasseide” il quale narra le vicissitudini amorose di alcune servette napoletane. Mentre nella lingua italiana si è trasformato in ‘bagascia’ nel senso di ‘meretrice’ nella lingua napoletana ha assunto un significato diverso e cioè quello di donna sguaiata, volgare nell’aspetto, nei modi e nel linguaggio, pronta all’alterco e alla platealità.

vajassa, vaiassa

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“Nella mia città”: L’idea per Napoli degli April Fools.


Ciao, amici! Avete voglia di sognare un mondo diverso dove le buone azioni non sono un’eccezione ma fanno parte del nostro quotidiano, del modo di vivere e di essere di ognuno di noi? Allora cominciate dalla vostra città, noi cominciamo a sognare da Napoli sulle note e le immagini dell’ultimo lavoro degli April Fools , una band tutta napoletana. Insieme all’associazione cuturale OutNow, gli April Fools hanno prodotto il video “Nella mia città” e si sono divertiti ad immaginare una città di Napoli dove le buone azioni non sono più l’eccezione e in cui un singolo gesto può davvero fare la differenza, ambientando il tutto in una delle più belle location che la città di Napoli offre. E ricordate: “Le buone azioni non cercano occasioni.”

 april fools

FACCÈRA.

Indica una persona falsa, insincera, ambigua, capace di assumere una finta espressione e un finto comportamento per ogni occasione. Il termine vuol dire “maschera” e probabilmente deriva dal Francese antico “facière” legato chiaramente al latino “facies” (latino volg. fàcia, faccia). “Faccèra” viene usato con lo stesso significato anche in Sicilia, mentre nella Trentina Val di Fassa le “Faciere” (facce intagliate nel legno) sono le maschere tradizionali.

 

faccera, maschera, falsità

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