USA LA ZUCCA…E MANTIENI ANCHE LE TUE TRADIZIONI.
..Ma la cosa più strana mi è capitata quando mi presentai per un provino.
-Prego! giovanotto, avanti! c’ata fa’?
-Veramente.. io devo fare o’ comico!
-O’ comico?Ma voi siete sicuro?
-E certo ca songhe sicuro,io voglio fa ridere a’ggente!
-Ah,guardate, si è pe cchesto state tranquillo, ca cu chella panza a’ gente a facite ridere sicuro!
-Scusate -dicette io-ma allora,stu comico o pozz fa’ o no?V’agge dato pure o’ copione…
-O’ copione l’hamme visto,ma s’hadda vede’ se sapete mantenere la scena…
-Sentite, abbiate pacienza,ma cu tanta operai ca ce stanno, vulite vede’ ca mo sta’ scena l’avessa mantene’ io?!
testo di Gianna Caiazzo
La tenerezza e l’ingenuità dei piccoli, la loro semplicità ed il loro essere ancora al di fuori di certi linguaggi e convenzioni è sempre disarmante. Spesso, le loro risposte alle nostre domande ci lasciano sorpresi e divertiti. C’è una scolaresca in un museo, c’è un’operatrice didattica che spiega e cerca di coinvolgere i bambini, di attrarre la loro attenzione sulle opere. Si fermano davanti ad un dipinto, il ritratto del grande Tiziano. Qui è raffigurato con baffi e lunga barba grigia, una stola di pelliccia che gli copre le spalle, il volto rugoso. Guardate, bambini -dice la guida- Chi può essere, secondo voi, questo signore? Guardatelo bene…la barba…la pelliccia…chi può rappresentare? Che “lavoro” poteva fare? Una vocina esce dal gruppo, è di una bimba, è determinata:<<signorina,era un montanaro!>>
G.C.
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