Tradizioni napoletane.

di Gianna Caiazzo.

Oggi, 24 Giugno si festeggia san Giovanni Battista. Una volta questo era uno dei giorni preferiti per celebrare le prime comunioni. A Napoli, ancora oggi, tra i genitori di un battezzato ed il compare (o la commara) di quest’ultimo si usa reciprocamente definirsi “san Giuanne” in ricordo del Battesimo di Cristo. Una volta poi, la notte prima di questa ricorrenza, le bambine si divertivano a lasciare fuori dalla finestra un recipiente d’acqua in cui avevano versato del piombo fuso. La forma che il metallo avrebbe assunto sarebbe stato, all’indomani, rivelatrice del mestiere che il futuro, ipotetico sposo avrebbe svolto. Un’altra usanza tutta napoletana che forse ancora debolmente resiste, era quella di preparare, in occasione di un onomastico (soprattutto dei capifamiglia) una buona dose di cioccolato liquido ed offrirne ai vicini per renderli partecipi della festività. Nel giorno del proprio onomastico, infatti, ognuno doveva fare le “cacciate” ovvero doveva necessariamente offrire qualcosa di buono. Oggi, ad amici e colleghi, soprattutto se si ricordano di farti gli auguri, si usa offrire almeno un caffè:”Jammece a ppiglià ‘o ccafè ca ogge è ‘o nomme mio!”

Oggi è il mio onomastico ed io, come vuole la tradizione, offro virtualmente a tutti i miei webamici una bella tazza di caffè napoletano.

                                              
TAZZA DI CAFFE'
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LA COCCARDA A NAPOLI!

WOW,LA COCCARDA! IL BLOG DEL GIORNO !

DEDICO QUESTO RICONOSCIMENTO ALLA MIA CITTA’, CON LA SPERANZA CHE IN FUTURO SI POSSA PARLARE PIU’ DEI SUOI PREGI CHE DEI SUOI DIFETTI,A TUTTI GLI AMICI CHE HANNO VISITATO O VISITERANNO IL MIO BLOG ED IL MIO SITO,A MIO MARITO, SPERANDO CHE NON MI VEDA COME UNA FIGURA MITOLOGICA, META’ DONNA E META’ MONITOR ED OVVIAMENTE ALLO STAFF DI MYBLOG.

GRAZIE A TUTTI!

                                                                            G.C.

TRA RANE NAPOLETANE….

RANA DISEGNATA
UNA RANA NAPOLETANA DICE AL MARITO:
RA’ N’ UOCCHIO   ‘E  CCRIATURE !
disegno di Gianna Caiazzo
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Linguine alla buongusto.

ingredienti per 4 persone:

Linguine (a piacere) 4 calamari medi- 8/10 pomodorini maturi- 2 scatolette di tonno all’olio- poca mollica di pane raffermo- 1 uovo- poco latte-alcune olive nere- qualche cappero- 1 spicchio di aglio- peperoncino piccante (a piacere)- una manciata di prezzemolo fresco- una manciata di grana grattugiato- olio d’oliva- sale q.b.

Svuotate i calamari e privateli dei tentacoli e delle pinne che taglierete a pezzetti e terrete da parte.

In una terrina mettete la metà dei tentacoli, la metà del tonno, la mollica ammollata in poco latte, l’uovo, un po’ di aglio tritato finemente, le olive a pezzettini, i capperi, il grana, un po’ di prezzemolo, salate, algamate ed imbottiteci i calamari che chiuderete poi con uno stecchino.

A parte preparate un sughetto con aglio, olio, poco peperoncino, i pomodorini spellati (2 minuti in acqua bollente) l’altra metà del tonno e dei tentacoli, salate ed adagiatevi su i calamari (se preferite aggiungete una spruzzatina di vino bianco.) coperchiate e lasciate cuocere per mezz’ora o 3/4 (almeno fino a che i calamari saranno teneri.)

Cuocete la pasta, conditela con il sugo, poggiate su ogni porzione un calamaro, spolverizzate con prezzemolo fresco tritato e…Buon appetito!

Una curiosità: per usanza, a Napoli, nei giorni di festa, solitamente si inizia a pranzare intorno alle 15.00.

 

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Gianna Caiazzo

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foto dal web

NAPOLI:I BAMBINI E I MUSEI

La tenerezza e l’ingenuità dei  piccoli, la loro semplicità ed il loro essere ancora al di fuori di certi linguaggi e convenzioni è sempre disarmante. Spesso, le loro risposte alle nostre domande ci lasciano sorpresi e divertiti. C’è una scolaresca in un museo, c’è un’operatrice didattica che spiega e cerca di coinvolgere i bambini, di attrarre la loro attenzione sulle opere. Si fermano davanti ad un dipinto, il ritratto del grande Tiziano. Qui è raffigurato con baffi e  lunga barba grigia, una stola di pelliccia che gli copre le spalle, il volto rugoso. Guardate, bambini -dice la guida- Chi può essere, secondo voi, questo signore? Guardatelo bene…la barba…la pelliccia…chi può rappresentare? Che “lavoro” poteva fare? Una vocina esce dal gruppo, è di una bimba, è determinata:<<signorina,era un montanaro!>>

                                                                                                                     G.C.

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NAPOLI:RIFIUTI E RIFIUTATI

Non difendo la mia città a spada tratta.E’ parte di me ma ne conosco i difetti e non sempre riesco a difenderla.Non sono di quei napoletani campanilisti che vedono tutto rose e fiori,non lo sono per fortuna.Per fortuna,perchè credo che riuscire a vedere i difetti sia gà un primo importante passo per cercare di migliorare.Eppure mi vergogno e soffro nel dover riconoscere che”gli altri”,quelli per cui spesso siamo “i soliti napoletani!” non sempre si sbagliano.Qualche giorno fa ho ricevuto un commento ad un mio post,l’unico che ne abbia ricevuti tra tutti quelli che ho “buttato in circolo”quel giorno:una poesia in dialetto,una vignetta per far riflttere,un invito ai visitatori..niente di negativo su Napoli.Solo quello, l’unico di denuncia,ha avuto “l’onore” di ricevere questo commento: 

I RIFIUTI…VERGOGNA….SIETE LA VERGOGNA DELL’ITALIA…

Grazie,lo so.Per ora, non ho la forza di dire altro.

                                                                             G.C.

NAPOLI:SENZA CASCO SE SEI DEPRESSO

Un posto di blocco, a Napoli, ferma una ragazza sul motorino senza il casco.
L’agente chiede:”signorina, lei non porta il casco, è depressa?”
“Brigadiè” -risponde la ragazza- “si jevo ‘e pressa nun me fermavo proprio!”
                                                                                 testo di  Gianna Caiazzo
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