Il torrone dei morti

torrone napoletano dei morti

Il torrone dei morti

A Napoli, nel giorno della Commemorazione dei defunti, l’usanza vuole che si compri e si regali del torrone, il cosiddetto “torrone dei morti” o “murticielle” che una volta, secondo la tradizione, era preparato proprio in onore dei defunti e simboleggiava l’offerta di ristoro dei vivi alle anime dei propri cari che si dice ritornino sulla terra, nelle proprie case, durante la notte tra il 1° e il 2 novembre. Un modo per esorcizzare la paura dell’ignoto e della morte. Non si tratta del classico dolce di mandorle e miele ma di un torrone morbido a base di crema al latte o cioccolato declinato nei gusti più svariati: nocciola, pistacchio, fragola, limoncello, marzapane, con l’aggiunta di frutta secca o candita. L’usanza è molto sentita, al punto che già nei giorni precedenti la festa di Ognissanti la città (pasticcerie e bancarelle) viene invasa da torroni di ogni tipo, in blocchi rettangolari da vendere a fette.

© Gianna Caiazzo

LE CASCETTELLE DEI MORTI

Tratto da  Halloween partenopeo del 29.10.2007

di Gianna Caiazzo

cascettelle dei mortiUna volta, i bambini napoletani, nel periodo dei Morti, si divertivano ad andare in giro per i vicoli portando ” ‘a cascettella”, una piccola scatola di cartone, con una fessura alla sommità, che avevano essi stessi diligentemente costruito. Sulla scatola avevano disegnato un teschio a mo’ di quello dei pirati o di “chi tocca i fili muore”. Vi avevano inserito dentro una monetina, l’obolo di partenza ricevuto, di solito, dai genitori. Così, agitando la scatoletta e facendo sbatacchiare la monetina al suo interno, scorrazzavano a gruppetti e, ridendo e urlando, fermavano i passanti al cui indirizzo intonavano una cantilena, tramandata loro dai nonni, che mi sembra incredibilmente analoga al sintetico ed angloassone “trick or treat”, a noi più noto come “dolcetto o scherzetto”.

SIGNURÌ ‘E MUORTE!
SOTT ‘Â PÉTTOLA* CHE NCE PUORTE?
E NCE PUORTE ‘E CUNFETTIÉLLE…
SIGNURÌ ‘E MURTICIÉLLE!

Molti, intimiditi dall’esuberanza dei bambini che saltavano loro intorno, o temendo di essere scherniti davanti agli altri, o soltanto per simpatia e divertimento, contribuivano inserendo qualche spicciolo (non più gli antichi cunfettielli) nella preziosa urna. E il contenuto, via via, tra la gioia dei piccoli, tintinnava sempre di più.

*Falda della camicia

ascolta la filastrocca

© Tratto da Halloween partenopeo
di Gianna Caiazzo